….e la piccola tavola del tè era pronta, con tazze e sottocoppe in maiolica di Casteldurante, antiche forme di inimitabile grazia….. Tratto dal libro “ il piacere, libro primo “ Gabriele D’annunzio È così che vogliamo cominciare questo racconto sulla storia della ceramica di Casteldurante con questo scritto di Gabriele D’annunzio che la celebra in un periodo in cui la ceramica durantina era ridotta veramente a poca cosa ma, evidentemente, la grande fama che aveva accumulato nei secoli era rimasta intatta. La storia della ceramica durantina affonda le sue radici sin dal lontano 1200. Un primo salto di qualità lo troviamo dopo il 1400 dove si cominciano a fare manufatti con la tecnica, allora nuova, della maiolica: terracotta che veniva ricoperta di smalto stannifero. Verso il 1500 si afferma, prima in Italia e successivamente in tutta Europa, in tutta la sua grandezza l’arte dei ceramisti durantini. Probabilmente influenzata dalla bottega di Giovanni Santi, padre di Raffaello Sanzio, e dalla cultura che si respirava ad Urbino grazie al grande mecenate Federico da Montefeltro prima e dai Della Rovere poi ed infine dalla grandezza pittorica di Raffaello Sanzio .I ceramisti arricchiscono ed affinano le decorazioni fino a diventare famosi e ricercati in tutta Europa: è, infatti, in quel periodo che molti ceramisti lasciano Casteldurante per avviare laboratori in Italia e tutta Europa. Più di 150 ceramisti e oltre 40 forni di cottura erano presenti in quel periodo in città: è proprio in quel periodo che vengono inventati ed esaltati disegni e storie al massimo livello come, ad esempio, le decorazioni “ a cerquate” in onore della famiglia Della Rovere, le grottesche prese ad ispirazione dalla pittura di Raffaello o l’istoriato, di cui diventano maestri insuperabili insieme ai ceramisti di Urbino e Pesaro, che raffigurava racconti mitologici o biblici in maniera unica fin nei minimi particolari. Presto pubblicheremo la seconda e ultima parte di questa affascinante storia .