La notte tra il 9 e il 10 dicembre si festeggia a Loreto la “ venuta “ della santa casa nel 1294. In merito alla parola venuta si legge nella rivista “ la vergine di Loreto “ del 1894 – la venuta e’ parola antonomastica per significare qua nella marca (la regione marche) la piu’ celebre, la piu’ portentosa di ogni venuta, quella cioe’ della santa casa nel nostro territorio – e’ da aggiungere anche che in altre regioni questa festa assume nomi diversi In Umbria prevale la denominazione di passaggio o gran passaggio. Narrava padre angelo d’Anghiari nel 1959 che trovandosi a Cascia un 23 dicembre vide un ragazza sui 12 anni con una mano fasciata, alla domanda su che cosa gli fosse accaduto rispose – mi sono ferito la notte del passaggio – lui non capi’ cosa fosse e il ragazzo lo guardo’ con meraviglia e gli disse – ma lei non sa che il 10 dicembre e’ il passaggio della madonna di Loreto ?- L’autore aggiunge che in qualche zona della toscana la festa viene chiamata - il gran tragitto – o – il solenne tragitto – Nel Lazio viene detta in talune parti – er tranzito – Nelle marche la festa ha anche altre denominazioni, nel pesarese e nell’anconetano viene popolarmente chiamata anche – la festa della madonna del tettarel – o – del tettarel – (madonna del tetto), mentre nel maceratese e nell’ascolano – madonna de li cuppitti – ( madonna dei coppi ). Questi ultimi sono riferimenti all’immagine della traslazione dove la vergine col bambino vengono raffigurati sopra il tetto o sopra i coppi della santa casa Un tempo non esisteva centro grande o piccolo delle marche, ma anche di altre regioni, che non conservasse un gruppo scultoreo rappresentante la santa casa con sopra la vergine con il bambino L’immagine veniva esposta la sera del 9 dicembre e vi restava tutto il giorno successivo – in alcuni luoghi veniva portata in processione la sera e poi visitata durante la giornata del 10 dicembre Notizie tratte dal libro – tradizioni e leggende lauretane – edito dalla congregazione universale s casa