Utilizziamo i cookie per rendere migliore la tua esperienza di navigazione. Per rispettare la nuova direttiva sulla privacy, è necessario chiedere il tuo consenso per impostare i cookie. Per saperne di più.
La tradizione dei fuochi per la Venuta della Santa Casa
E’ tradizione antica, e tutt’oggi esistente , accendere fuochi la sera del 9 dicembre per la venuta della Santa Casa.
Queste accensioni assumevano nomi diversi:dal più semplice “falò”,ai cosiddetti “focaracci”,(forse per la grandiosità dei fuochi che venivano accesi) nel maceratese o nel fermano:ad Ancona invece i “fugaroni” o “fugarò”;nell’ascolano “le fochere”; a San Severino Marche “li focarù” etc…..
Ci racconta il Ginobili che ad Ancona ogni rione aveva il suo piazzale dove accendere il fuoco. Nelle campagne l’impegno veniva preso da famiglie singole o riunite in gruppi che li accendevano nell’aia;negli agglomerati urbani l’iniziativa veniva assunta dalle comunità rionali o parrocchiali. Nell’ascolano,secondo Isa Tassi, la preparazione della fochera era lenta: talvolta iniziava una settimana prima. Ogni rione aveva la sua fochera: si raccoglieva danaro per acquistare vino, fave e qualche pezzo di legna quindi, la sera del 9 dicembre, tutti gli abitanti si ritrovavano nel punto stabilito e si mettevano intorno alla fochera portando sedie e panche. In molti paesi, specie della diocesi di Fermo, i ragazzi passavano di famiglia in famiglia per raccogliere legna destinata al mucchio del focaraccio che così diventava espressione corale di tutta la comunità.
Nell’interpretazione popolare i focaracci, oltre che espressione di giubilo, assumevano un particolare significato: illuminavano il passaggio della Madonna e della sua Casa nel cielo buio della notte. Isa Tassi di Offida racconta: ” ero piccola e ricordo con nostalgia le mille luci che spuntavano nella campagna come per magia e io facevo molte domande e chiedevo tanti perché. Mia madre mi diceva: “ questa notte passa la Madonna con Gesù Bambino e la sua Casa, ma fa freddo ed allora si accendono i falò per riscaldare l’aria e non far sentire freddo al bambinello. Tu stai calda nel tuo letto, invece lui vola nel cielo freddo …..”
Tratto dal libro “Tradizione e leggende Lauretane”di Padre Giuseppe Santarelli
Edizioni: Congregazione Universale Santa Casa
Io stesso a Precicchie, il paese dei miei nonni paterni, ho partecipato a questa festa che era preceduta da una messa e poi si accendeva il fuoco, grande e caldo, recitando l’Ave Maria. Quindi si continuava con la recita del rosario a cui tutta la comunità parrocchiale partecipava: era una cosa molto sentita anche dai più giovani, spronati dai più anziani, ed era bello questo senso di comunità ed era affascinante e commovente guardarsi intorno e vedere tutti questi fuochi accesi vicini o lontani come fari nella notte.