A meno di un mese dalla visita di Papa Francesco a Loreto, il 25 marzo 2019, riprendiamo a parlare delle visite dei pontefici a Loreto. Dopo Papa Nicolo’ V nel 1449 , trovate l’articolo in questo blog, oggi parliamo di Papa Pio II. La sua visita al santuario loretano è del 1464 e il suo soggiorno è compreso tra il 14 e il 17 luglio. Il suo nome era Enea Silvio Piccolomini nato a Siena il 18 ottobre del 1405. Grande umanista iniziò la sua ascesa sotto il pontificato di Nicolo’ V umanista come lui : diventò vescovo di Siena e fu elevato al titolo di principe dell’impero da Federico III come ricompensa per la mediazione per il suo riconoscimento di sovrano da parte del Papa . Fu eletto pontefice nel 1458 e perseguì con grande energia il progetto di una crociata contro i turchi che avevano conquistato Costantinopoli, capitale del cristianesimo dell’oriente ortodosso, nel 1453. Radunò i principi d’Europa in congresso a Mantova per organizzare la crociata ma, arrivato ad Ancona dove era prevista la partenza , nessuno si presentò : molti storici concordano sul fatto che se si fosse fatta questa crociata il cristianesimo orientale avrebbe probabilmente cambiato il suo corso. Molto interessante è anche la sua opera “ De Europa “ dove anticipa la coscienza moderna dell’idea di un Europa culturalmente e cristianamente omogenea. Morì ad Ancona il 15 Agosto del 1464 : già in precarie condizioni di salute e profondamente deluso dalla mancata risposta al suo appello per la realizzazione della crociata. Arrivò a Loreto intorno al 12 luglio , ne troviamo testimonianza in una lettera dell’arcivescovo di Milano Stefano Nardini al duca Francesco Sforza del 14 luglio e dal vescovo di Teramo che accompagnò e assistette negli ultimi giorni di vita Pio II informando che poco prima di morire ricevette l’eucarestia “ come l’aveva ricevuta poco prima nel santuario di Loreto “. E’ molto interessante per capire l’importanza del santuario in quegli anni quanto afferma il vescovo di Teramo , Giovanni Antonio Campano, testimone oculare della visita al santuario in qualità di accompagnatore del pontefice che informa riguardo all’offerta di un grande calice d’oro e di una patena di considerevole grandezza. Lo storico Raffaele Riera , un gesuita penitenziere a Loreto dal 1554 al 1582 , scrive che nel calice era incisa la seguente iscrizione : “ O Santa Madre di Dio è vero che il tuo potere non ha confini e riempie l’intero universo di meraviglie, ma siccome tu, secondo il tuo beneplacito, preferisci un luogo ad un altro e ogni giorno glorifichi con segni e miracoli senza numero questa dimora di Loreto a te gradita , così anch’io , misero peccatore, con la mente e con il cuore mi rivolgo a te umilmente…..”. Questa iscrizione ci dice chiaramente che già nel 1464 Loreto era importante luogo di pellegrinaggio dove i pellegrini venivano a chiedere grazie che venivano poi concesse in grande numero. Fonti tratte dal libro di P.Giuseppe Santarelli "Personaggi d' autorità a Loreto" edizioni Santa Casa